Le ultime due settimane sono state decisive per la politica energetica dell’Unione Europea, essendo stati raggiunti, dopo lunghi negoziati, gli accordi su tre pilastri del Clean Energy Package – le Direttive Rinnovabili ed Efficienza e il Regolamento sulla governance dell’Unione Energetica.
Obiettivo vincolante per le rinnovabili al 2030
Per quanto riguarda la Direttiva Rinnovabili, gli interpreti se ne erano già andati da diverse ore quando, nel cuore della notte del 14 giugno, Consiglio, Commissione e Parlamento Europeo hanno finalmente raggiunto un accordo: nel 2030 il 32% dei consumi finali di energia a livello europeo dovrà essere soddisfatto da fonti di energia rinnovabile.
Deal! New 32% renewables target for 2030. Renewables are good for Europe, and today, Europe is good at renewables. This deal is a hard-won victory in our efforts to unlock the true potential of Europe’s clean energy transition. Thank you all! #REDII #ParisAgreement #CleanEnergyEU pic.twitter.com/oluzsJ1alm
— Miguel Arias Cañete (@MAC_europa) 14 giugno 2018
Considerando la posizione negoziale di partenza del Consiglio, si tratta di un buon risultato, anche per l’inclusione della clausola per rivedere il target al rialzo entro il 2023. Se si guarda invece alla richiesta del Parlamento, l’entusiasmo appare meno giustificato, a maggior ragione se si considera che, per mantenere gli impegni presi con l’Accordo di Parigi, l’Unione Europea dovrebbe porsi come obiettivo una quota del 45% di rinnovabili nel 2030.
Trasporti: bando ai biocombustibili da olio di palma
Per i trasporti si è invece stabilito un obiettivo del 14% di rinnovabili al 2030. Il settore dovrà però fare a meno dei biocombustibili prodotti a partire dall’olio di palma, per i quali si è decisa la graduale rimozione entro la fine del prossimo decennio.
Con il fine di evitare le controversie legate alla competizione intrinseca per il suolo e le risorse idriche tra coltivazioni a fini alimentari e biocarburanti di prima generazione – ovvero quelli prodotti a partire da colture dedicate – è stato inoltre deciso che la produzione di questi ultimi sarà congelata al livello raggiunto dagli Stati membri nel 2020. Parallelamente, viene introdotto un obiettivo del 3,5% per i biocarburanti di seconda generazione, prodotti utilizzando biomasse costituite dalle parti non alimentari residue delle colture correnti.
Generazione distribuita: power to prosumers
Novità fondamentale è che la nuova Direttiva Rinnovabili riconoscerà il diritto dei cittadini e delle energy community a produrre, consumare, stoccare e vendere l’energia a prezzi di mercato, senza poter essere sottoposti a tasse o regolamentazioni discriminatorie, come la famigerata tassa sul sole introdotta dal governo spagnolo nel 2015 che il nuovo esecutivo di Madrid sembra essere intenzionato a eliminare.
Sempre a sostegno della generazione distribuita è l’esenzione, prevista dall’accordo, dal pagamento degli oneri di rete per gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore ai 30 kW.