Nelle mie dichiarazioni pubblicate nell’articolo di lancio dell’Osservatorio della Transizione Verde del Sole 24 Ore scritto dalla Giornalista Sara Deganello sottolineo l’importanza di disporre di un nuovo ed efficace strumento per monitorare lo sviluppo delle rinnovabili in Italia.
Un riga rossa, a segnare l’obiettivo sulla lunga distanza: quanti GW di capacità rinnovabile deve installare l’Italia per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione europei? In quale quota sole, vento, acqua, bioenergie e geotermia dovranno fare la loro parte nel mix energetico nazionale? Il calcolo lo ha fatto l’associazione che rappresenta il 70% del mercato elettrico nazionale: Elettricità Futura, nel suo piano Piano elettrico 2030, in coerenza con il REPowerEU, ha definito numeri precisi per il target di capacità installata di energia da fonti pulite: 142 GW.
Un obiettivo già ambizioso che è stato rivisto al rialzo con l’impegno sottoscritto dall’Italia al G7 Clima, Energia e Ambiente che si è tenuto alla Reggia di Venaria Reale (Torino). La decisione, insieme a Usa, Canada, Regno Unito, Francia, Spagna, di triplicare la capacità rinnovabile installata porterebbe il totale cumulativo al 2030 nel nostro Paese a oltre 200 GW.
La necessità di decarbonizzare
Il contesto, e la missione, rimane globale: tagliare le emissioni di CO2 per contrastare il cambiamento climatico e contenere l’aumento delle temperature il più possibile vicino a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. Copernicus ha calcolato che da marzo 2023 a marzo 2024 la temperatura media globale è aumentata di +1,58°C, è la più alta di sempre. Le tappe per contribuire a rallentare questa corsa l’Europa le ha rese note da tempo: riduzione entro il 2030 del 55% di emissioni rispetto a quelle del 1990 (pacchetto Fit for 55%), ed emissioni nette zero (cioè compensazione di tutto quello che si produce) entro il 2050.
I dati mensili aggiornati
L’obiettivo dell’Osservatorio sulla transizione verde del Sole 24 è quello di monitorare mese per mese gli avanzamenti reali in questo percorso. Come? Utilizzando i dati pubblici di Terna, l’azienda che gestisce la rete di trasmissione nazionale e che ogni mese mette a disposizione sul proprio sito un bollettino dettagliato, il Rapporto mensile sul sistema elettrico. Dai consumi alla produzione, fino al tipo di fonte utilizzata. A marzo per esempio la produzione nazionale netta è risultata pari a 20,7 miliardi di kWh.
Le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,8% della domanda elettrica (era il 33% a marzo 2023) con un grosso aumento dalla fonte idrica (+140,4%), mentre si è osservato il crollo della produzione a carbone: -87,1% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda la capacità installata, Terna a marzo a registrato una variazione mensile di 514 MW (+503 per il fotovoltaico) che ha portato il totale dell’ampliamento della capacità a 1,8 GW, un valore superiore di 633 MW rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+52%). Un risultato che certifica una maggiore velocità rispetto al passato. Siamo infatti passati da 1 GW installato in Italia nel 2021 a 3 GW nel 2022 e a quasi 6 GW nel 2023. Mentre la Germania nel 2023 ha installato 17,8 GW, secondo i dati Irena, che tra l’altro è stata incaricata dai Paesi del G7 di monitorare i progressi del gruppo nel settore delle energie rinnovabili.
«Non poteva esserci momento migliore per dar vita all’Osservatorio della transizione verde, un efficace strumento che ci consente di monitorare i progressi delle rinnovabili rispetto agli obiettivi sottoscritti dall’Italia. L’Osservatorio sarà di grande utilità per il governo, le imprese e anche per i cittadini perché è di fondamentale importanza che sia davvero chiaro a tutti dove siamo adesso, dove avremmo già dovuto essere, e dove ci siamo impegnati ad arrivare al 2030», commenta Agostino Re Rebaudengo, presidente di Elettricità Futura.
Ritardo rispetto agli obiettivi
«Il tempismo del Sole 24 Ore è ottimo perché appena lo scorso 30 aprile al G7 l’Italia si è impegnata a triplicare la capacità installata di rinnovabili al 2030. Già eravamo in forte ritardo rispetto agli obiettivi del REPowerEU che per l’Italia Elettricità Futura ha tradotto nel Piano elettrico 2030. Più che mai adesso, abbiamo l’urgenza di accelerare la realizzazione di nuovi impianti e monitorare con esattezza se facciamo o meno progressi in questa direzione. Avere un obiettivo chiaro e condiviso è importante, ma monitorare è essenziale. Per questa ragione, nel mio blog (www.rerebaudengo.it) ho creato il Ritardometro che monitora i ritardi nella pubblicazione dei provvedimenti normativi necessari per lo sviluppo delle rinnovabili».
Commentando i numeri, Re Rebaudengo conclude: «Guardando i dati dell’Osservatorio, è lampante che l’Italia – continuando con questo ritmo – non raggiungerà i target europei, men che mai terrà fede all’impegno del G7. Sono certo che l’Osservatorio sarà un utile spazio per l’informazione, il confronto e le proposte per centrare gli obiettivi».
L’articolo di Sara Deganello
L’Osservatorio della Transizione Verde del Sole 24 Ore