C’è molta preoccupazione per il recente annuncio dello stop al fotovoltaico a terra nelle aree agricole, corriamo il rischio di fermare i progetti più importanti per ridurre i costi di produzione dell’energia elettrica e per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.
Al G7, il 30 aprile scorso, l’Italia si è impegnata a triplicare la capacità installata di energie rinnovabili entro il 2030. Anche in questo ambizioso scenario non c’è nessuna contrapposizione tra fotovoltaico e agricoltura: per installare gli impianti necessari servirebbe meno dell’1% dei terreni agricoli, ovviamente evitando i terreni di vero pregio. Si tratta di un problema ideologico, non sostanziale.
Nell’interesse di tutti, auspico si possa presto trovare un “compromesso”, una giusta via per salvaguardare la possibilità di tener fede agli impegni presi dall’Italia al G7, gli investimenti che le imprese hanno pianificato e la tutela dell’agricoltura.
La mia intervista al Tg Green di La Presse