L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha confermato di recente che per il terzo anno consecutivo le emissioni di CO2 del settore energetico sono rimaste stabili a fronte di un incremento del PIL globale, dato che lascia intravedere una possibile tendenza di disaccoppiamento tra crescita economica ed emissioni. Tuttavia la concentrazione di CO2 nell’atmosfera continua a crescere a livelli sempre più sostenuti, avendo superato ormai stabilmente la soglia psicologica delle 400 ppm.
Questa discrepanza è dovuta al fatto che nei suoi calcoli la IEA non tiene in considerazione fonti di emissioni come deforestazione e degradazione dei terreni, oltre ad altre variabili che presentano un andamento direttamente proporzionale all’aumento delle temperature, come scioglimento del permafrost e acidificazione degli oceani. Per questa ragione è fondamentale accelerare gli sforzi per contenere il cambiamento climatico, prevedendo un ruolo più incisivo della politica a supporto del mercato.
Leggi il post di Stefano Ceccarelli sul blog stopfontifossili.