L’Europarlamento ha votato la proposta di regolamento sulla riduzione delle emissioni di CO2 nel periodo 2021-2030 nei settori non ETS – agricoltura, trasporti, edilizia e rifiuti – che complessivamente valgono oltre la metà delle emissioni inquinanti degli Stati membri.
L’obiettivo generale, che include quindi sia i settori ETS (industrie energetiche, settori industriali energivori e aviazione) che quelli al di fuori del meccanismo, prevede per il 2030 una riduzione del 40% delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1990. Mentre per i settori ETS ciò si traduce in un target di riduzione del 43% (vs 2005) imposto a livello europeo, gli obiettivi per i settori non ETS si declinano a livello nazionale.
Nella proposta di estensione dell’Effort Sharing Decision al 2030 (redatta a luglio 2016) l’Italia si era vista assegnare un obiettivo di riduzione delle emissioni nei settori non ETS pari al 33% (vs 2005). Il testo votato dal Parlamento Europeo ha confermato tale obiettivo, nonostante il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti abbia più volte giudicato “iniqua” la suddivisione degli impegni nazionali proposta.
Prossima tappa: la proposta di regolamento votata dagli eurodeputati rappresenta il mandato per iniziare i negoziati con il Consiglio.
Leggi l’articolo su QualEnergia.