WWF, Legambiente e Greenpeace hanno lanciato una petizione per chiedere l’uscita dell’Italia dal carbone entro il 2025, come necessario, e non al 2030, come previsto nello scenario più ambizioso della SEN. Mi unisco nel chiedere al Governo di intraprendere scelte più coraggiose, adottando il 2025 come orizzonte temporale certo e plausibile per chiudere tutte le centrali a carbone attive in Italia.
La Strategia Energetica Nazionale tuttora in consultazione stabilirà le linee guida del futuro dell’energia in Italia per i prossimi 20 anni: una importante responsabilità che deve necessariamente tenere conto delle emergenze che da anni attendono risposta nel nostro Paese. Una di queste è certamente il numero di morti premature causate dal carbone. Nel 2013 i 12 impianti a carbone in esercizio hanno causato circa 10 morti premature a settimana, comportando spese sanitarie per oltre 1,4 miliardi di euro l’anno.
I costi dell’uscita dal carbone andrebbero valutati considerando che 5 anni di ritardo significano un numero altissimo di vittime ed enormi spese sanitarie, di gran lunga superiori ai 3 miliardi preventivati nella SEN per dire addio al carbone al 2030.
Altra importante considerazione andrebbe poi fatta riguardo alla coerenza di tale scelta rispetto alla leadership climatica che l’Italia ha saputo mostrare ai G7 e al Summit di Taormina. Ho già dato spazio qui ad una riflessione sull’incoerenza delle scelte politiche rispetto agli obiettivi per il clima che l’Italia ha sottoscritto, in particolare rispetto ai finanziamenti pubblici alle fonti fossili.
Accogliere la richiesta di WWF, Legambiente e Greenpeace sarebbe da parte dei Ministri Calenda e Galletti un importante segnale che l’Italia ha davvero come priorità in agenda il rispetto della salute dei cittadini e degli impegni presi in sede internazionale per contrastare il cambiamento climatico.
Firma anche tu la petizione.