Lo scorso 20 settembre l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano ha organizzato un workshop per presentare i risultati dello studio Analisi della sostenibilità economica e dei benefici ambientali derivanti dall’implementazione di sistemi di microcogenerazione.
L’evento, trasmesso in diretta streaming, ha incluso la presentazione dei risultati dello studio da parte del direttore dell’Energy & Strategy Group Vittorio Chiesa, a cui ha fatto seguito l’esposizione di un case history sull’applicazione della microcogenerazione nel settore ricettivo da parte del direttore commerciale di TOTEM Energy Gianluca Ragonesi. Una tavola rotonda a cui hanno partecipato operatori tecnologici, fornitori di servizi energetici e clienti finali ha chiuso il workshop.
Rivedi lo streaming:
Cosa è la microcogenerazione
La microcogenerazione è una tecnologia che permette la produzione combinata e ad alta efficienza di energia elettrica e calore a partire da un unico combustibile, tipicamente metano o biometano, in sistemi di potenza elettrica non superiore ai 50 kWe.
L’alto rendimento di un microcogeneratore si traduce in un notevole risparmio economico: questi sistemi consumano circa il 20% in meno di energia primaria rispetto alla produzione separata di elettricità e calore generati con caldaie e centrali termoelettriche convenzionali.
Il minor consumo di combustibile comporta la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (pari a zero nel caso di alimentazione a biometano), mentre gli avanzati sistemi di controllo e post-trattamento dei gas esausti di cui questi sistemi sono dotati permettono una drastica riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici.
Alberghi, piscine, case di cura e PMI – strutture caratterizzate da una richiesta costante di energia elettrica e termica durante tutto l’anno – sono i principali ambiti di applicazione.
I vantaggi per l’economia
Gli economics della microcogenerazione presentati dal professor Chiesa risultano molto interessanti sia per i clienti che acquistano direttamente un microcogeneratore, sia per le utility o le ESCO che comprano la tecnologia dal produttore, restandone di fatto proprietario fino al termine della vita utile, e la forniscono all’utente finale che a sua volta si impegna all’acquisto dei vettori energetici generati.
Nel primo caso (modalità “chiavi in mano”) i tempi di rientro dall’investimento sono inferiori a tre anni e mezzo. Nel secondo caso (modalità “servizio energia”) il rendimento dell’investimento (Internal Rate of Return, IRR) per i fornitori del servizio varia dal 30% al 40%, mentre l’utente finale beneficia di una riduzione della bolletta energetica annua fino al 10%.
I vantaggi per l’ambiente
Lo studio quantifica inoltre i benefici ambientali dei moderni sistemi di microcogenerazione, assegnando un valore economico ai danni socio-ambientali che questa tecnologia è in grado di evitare nell’arco di dieci anni.
Due i risultati che spiccano con maggior forza: 1) per ogni MWh di energia prodotta (elettrica + termica) si ottiene un risparmio ambientale di 3 euro e 2) ogni euro investito genera un risparmio per l’ambiente di 0,27 euro dato dalle minori emissioni di CO2 e di inquinanti atmosferici lungo l’intera vita utile della tecnologia.
I vantaggi per il successo della SEN
Il contributo della microcogenerazione al raggiungimento degli obiettivi della Strategia Energetica Nazionale (SEN) è stato uno dei temi affrontati dalla tavola rotonda a cui ho preso parte insieme con il professor Vittorio Chiesa, il professor Ennio Macchi del Politecnico di Milano, il direttore generale del Gruppo EGO Paolo Mutti, il direttore commerciale di Energon ESCO Paolo Sandali, l’energy manager dell’Hotel Minerva Corrado Prosperi, il direttore degli affari tecnici e regolatori di Siemens Fabio Zanellini e il consigliere delegato dell’Energy & Strategy Group Cristian Pulitano che ha moderato il dibattito.
In particolare, si è discusso delle opportunità che possono scaturire dalle ambizioni a lungo termine della SEN e dalle evoluzioni normative e tecnologiche in materia di accumulo e generazione distribuita. Gli obiettivi della nuova Direttiva Rinnovabili hanno reso la SEN già superata e all’Italia vengono richiesti sforzi maggiori per rispettare gli impegni assunti in sede comunitaria. In questo contesto, la microcogenerazione può rappresentare una valida alleata per compiere quel necessario cambio di passo che consentirebbe di accelerare la transizione verso la decarbonizzazione.
I vantaggi per il sistema
Adottando una visione di sistema emergono altre virtù della microcogenerazione. Essendo in grado di produrre elettricità in modo programmabile, può contribuire alla stabilità della rete elettrica e favorire lo sviluppo della generazione distribuita da rinnovabili intermittenti. Dal confronto durante la tavola rotonda è emerso a chiare lettere che la microcogenerazione rappresenta un’opportunità per il sistema nel suo complesso che però per concretizzarsi necessita di una serie di interventi regolatori e tecnici.
Allo stesso modo, i notevoli vantaggi della microcogenerazione per l’economia, l’ambiente e la salute umana individuati dallo studio rischiano di rimanere sulla carta in assenza di politiche efficaci e stabili che promuovano la diffusione di questa tecnologia in ogni possibile ambito di applicazione, superando le attuali barriere normative e di mercato.
Scarica gli atti del convegno:
- Il mercato della micro-cogenerazione e i possibili modelli di business
Vittorio Chiesa, direttore dell’Energy & Strategy Group; - I benefici economici e ambientali in una struttura alberghiera
Gianluca Ragonesi, direttore commerciale TOTEM Energy.