Viviamo nell’era della plastica: ogni anno nel mondo vengono prodotte 300 milioni di tonnellate di plastica e il 40% di queste viene utilizzata una sola volta. È ovunque, dalle suole delle nostre scarpe al cellulare, dalle lenti a contatto ai cibi nel nostro frigorifero.
Come si legge in un articolo pubblicato sul The Guardian, le microfibre di plastica sono presenti perfino nell’acqua del rubinetto. Un gruppo internazionale di scienziati ha condotto una ricerca commissionata da Orb Media per monitorare la presenza di particelle di plastica nell’acqua che arriva nelle case di tutto il mondo. I risultati sono allarmanti: l’83% dei campioni analizzati contiene fibre di plastica.
Esiste una grande quantità di dati che confermano i danni causati dalla plastica alla flora ed alla fauna del Pianeta, mentre ancora troppo poco sappiamo delle conseguenze negative della plastica per la salute umana. La ricerca scientifica ha ancora molto lavoro da svolgere per comprendere quali siano effettivamente i rischi per l’uomo e per trovare una soluzione al corretto smaltimento della plastica, un materiale praticamente indistruttibile.
I materiali plastici infatti non si dissolvono nell’ambiente al 100%, ma si rompono in più parti fino a raggiungere dimensioni infinitesimali. Secondo gli scienziati le minuscole dimensioni delle fibre consentono alla plastica di entrare in circolo nell’organismo umano e giungere sino ai linfonodi.