Il ritardo accumulato dall’Italia nel percorso di transizione energetica ha pesanti ripercussioni sia sociali che ambientali. L’emergenza energetica e climatica sono le due facce della stessa medaglia. Continuiamo a sollecitare la pubblicazione del quadro delle aree del territorio su cui installare i nuovi impianti, le cosiddette aree idonee.
Non può continuare a essere una scusa la mancata emanazione da parte del MiTE delle linee guida per identificare queste aree in una situazione in cui ci avviamo alla povertà energetica, a causa sia dei prezzi sia della mancanza di gas. Dobbiamo iniziare a produrre più elettricità con sole, vento, acqua.
Anche se tardano ad arrivare azioni del Governo, le Regioni che vivono il disagio dei cittadini, accelerino il rilascio delle autorizzazioni per i nuovi impianti rinnovabili e diano slancio alla produzione elettricità a basso costo.