L’Unione Europea prosegue lungo il cammino verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio, ma il ritmo della transizione alle fonti rinnovabili rallenta. Gli ultimi due anni infatti sono stati caratterizzati da un tasso medio di crescita annuo della quota di rinnovabili sui consumi finali di energia* inferiore rispetto al decennio precedente: se dal 2005 al 2014 questo parametro è aumentato mediamente di circa il 6,7% l’anno, nel 2015 si è registrato un incremento del 6,4% e nel 2016 del 5,9%.
Questo dato, riportato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente in un rapporto recentemente pubblicato, offusca sensibilmente i risultati brillanti finora raggiunti. Oltre l’80% della nuova capacità di generazione elettrica installata in Europa nel 2016 è rinnovabile, rispetto a circa il 60% nel resto del mondo. Grazie allo sviluppo delle fonti di energia pulita, l’UE nel 2016 ha emesso l’11% di gas serra in meno di quanto avrebbe fatto se il consumo di rinnovabili fosse rimasto ai livelli del 2005. Secondo l’Agenzia, il passaggio alle fonti rinnovabili ha inoltre migliorato l’efficienza del sistema energetico nel suo complesso, riducendo il consumo di energia primaria del 2%.
Mantenere l’attuale tasso di crescita consentirebbe comunque all’Europa di raggiungere il target del 20% di energia rinnovabile al 2020, mentre potrebbe non essere sufficiente per gli obiettivi di decarbonizzazione di lungo periodo individuati nella EU Energy Roadmap 2050. Un nuovo cambio di ritmo potrebbe essere innescato dalla scelta di inserire nella nuova direttiva rinnovabili, attualmente in discussione, un target per le rinnovabili al 2030 più ambizioso rispetto a quello del 27% proposto inizialmente dalla Commissione. Tuttavia, mentre quest’ultima e il Parlamento si sono mostrati favorevoli, il Consiglio dell’UE ha adottato una posizione più conservativa.
* Per consumi finali di energia si intende il totale dell’energia consumata dagli utenti finali, con l’esclusione dei consumi del settore energetico (Eurostat). La quota di rinnovabili comprende invece l’energia prodotta dalle rinnovabili elettriche, termiche e dai biocarburanti.