Gli Stati Generali dell’Intelligenza Artificiale 2024 organizzati da Class Editori e Class Cnbc hanno chiamato a raccolta i più importanti esponenti sull’Intelligenza Artificiale per un confronto sulle prospettive di sviluppo di un motore di progresso che ormai si è imposto all’attenzione del mondo.
Attraverso speaker di eccezione nazionali e internazionali, l’evento ha dato spazio agli aspetti più attuali e scottanti della “rivoluzione generativa e multimodale”, tra cui governance, fake news, copyright, etica, privacy e nuove competenze.
Sono stato invitato a intervenire all’evento per spiegare come l’IA stia contribuendo al processo di transizione energetica, diminuendone le complessità e favorendone l’accelerazione.
Nella mia intervista realizzata da Silvia Berzoni, Caporedattrice Class Cnbc, ho sottolineato come l’IA possa davvero ottimizzare sia la produzione che la distribuzione dell’energia.
Già applicata al settore elettrico, sta migliorando, con un’accuratezza mai disponibile prima, le previsioni della domanda di energia e della produzione degli impianti rinnovabili, il che contribuisce ad evitare gli sprechi di una produzione non sincrona.
Il passaggio verso una generazione distribuita di energia, caratterizzata da una vasta rete di piccoli impianti, beneficerà enormemente dell’utilizzo dell’IA, riducendo gli sprechi e i costi e ottimizzando i processi. Questa rete “più intelligente” e connessa ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui generiamo, distribuiamo e consumiamo energia.
Nonostante l’aumento dei consumi energetici derivanti dall’implementazione dell’IA, che salirà dall’attuale 1,3% al 1,7% nel 2026, il risparmio ottenuto grazie alla suo impiego, e quindi all’ottimizzazione dei processi, compenserà ampiamente questo aumento.
È molto meglio investire e dare energia all’intelligenza artificiale che non farlo per paura del suo consumo. Peraltro, abbiamo già le tecnologie energetiche necessarie per non renderla un aggravio sulla produzione di CO2, ovvero le rinnovabili.
Investire nell’energia rinnovabile e nell’IA rappresenta quindi una scelta vantaggiosa per la riduzione delle emissioni di CO2 e per garantire una crescita sostenibile. Quindi, è importante farlo anche per affrontare l’emergenza climatica e raggiungere l’obiettivo di COP28, ovvero triplicare le rinnovabili installate a livello globale entro il 2030.
La digitalizzazione e l’Intelligenza Artificiale possono davvero accelerare la transizione, pensiamo al booster che potrebbero dare ai procedimenti autorizzativi e al funzionamento della PA, riducendo sprechi, anche di tempo, e facilitando la vita alle imprese e ai cittadini.
Un esempio è l’“EasyPermits platform”: in occasione del webinar Technology Watch di Elettricità Futura e CESI dedicato all’Intelligenza Artificiale, WindEurope, Amazon e Accenture hanno presentato una piattaforma intelligente finalizzata a semplificare e ottimizzare i processi burocratici legati al permitting per la costruzione di nuovi impianti energetici rinnovabili, una ennesima dimostrazione del notevole potenziale dell’IA per accelerare la transizione energetica e rendere efficienti i processi, anche autorizzativi.
L’AI può rendere processi più efficienti e ridurre i tempi, ma nulla può fare davanti a un NO a un nuovo impianto dato per posizioni ideologiche o cortocircuiti normativi.
Per risolvere davvero l’annoso problema della burocrazia italiana, il freno numero 1 alla transizione e alla modernizzazione del Paese, dobbiamo usare in primis tutta l’Intelligenza Umana!
Cioè, serve un cambio di Visione che porti tutte e tutti, nel settore Pubblico, nella società civile a lavorare nella direzione di promuovere la diffusione degli impianti.
Per approfondire:
Il video del mio intervento agli Stati Generali dell’Intelligenza Artificiale 2024
Maggiori informazioni sull’evento organizzato da Class Editori e Class Cnbc