Condivido con i lettori del Blog la mia intervista realizzata da Laura Serafini e pubblicata su Il Sole 24 Ore:
C’è uno spread, un differenziale aggiuntivo che le imprese che investono nelle rinnovabili, e in particolare nel fotovoltaico, in Italia devono pagare. Un delta che non ribalta sul costo del denaro, e quindi dell’investimento, solo il rischio paese, misurabile con lo spread Btp-Bund, pari attualmente a circa l’1,55% in più rispetto alla Germania. C’è un ulteriore spread dovuto all’incertezza regolamentare anche superiore al punto percentuale. «Gli investimenti in impianti rinnovabili sono capital intensive e quindi sono sensibili al costo del denaro, che in Italia è il più alto d’Europa, quasi il doppio che in Spagna. Ad uno spread di 1,55% si deve aggiungere . . .
La mia intervista nell’articolo di Laura Serafini pubblicato su Il Sole 24 Ore.