L’Italia della mobilità elettrica è ferma: rispetto ai suoi partner europei, il nostro Paese sconta l’assenza di misure strutturali a sostegno della mobilità elettrica, sia dirette – incentivi e detrazioni – sia indirette – infrastrutture di ricarica. Come riportato nel recente “E-mobility Report” dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, questo ritardo è confermato dal tasso di crescita del mercato italiano dell’auto elettrica, che per quest’anno si attesta allo 0,1% contro la crescita a doppia cifra negli altri maggiori paesi europei.
L’immobilismo italiano su questo fronte appare ancor più inspiegabile se accostato alle stime di crescita del settore a livello globale – spinta dal costo in discesa delle batterie – e alle norme europee sempre più severe nei confronti dei veicoli diesel, che entreranno in vigore a partire dal 2021. Primo passo utile potrebbe essere la predisposizione delle misure attuative del decreto legislativo che recepisce la Direttiva europea DAFI, già presentato dal Governo con colpevole ritardo.
Leggi l’articolo di G. B. Zorzoli su OrizzonteEnergia.