Mentre esiste un consenso generalizzato sul fatto che nel medio-lungo periodo si andrà incontro a una maggior diffusione della mobilità elettrica, le aspettative su ritmo, scala e conseguenze di questo sviluppo divergono da analisi ad analisi. Nel suo focus mensile (gennaio 2018), Terna ha preso in considerazione alcuni scenari di crescita, elaborati da operatori terzi per Italia, Germania, Francia e Belgio, giungendo a diverse conclusioni interessanti.
Più immatricolazioni green
Un primo elemento che emerge dall’analisi è che si prospetta una significativa crescita del numero di veicoli elettrici in circolazione. Per quanto riguarda l’Italia, operando una media tra scenari, vengono stimate 6,5 milioni di auto elettriche circolanti al 2030, pari al 17% dell’attuale parco auto. Tale incremento è notevole soprattutto in termini relativi, dal momento che la quota di mercato dei veicoli elettrici* in Italia corrisponde oggi allo 0,03% del totale.
Terna evidenzia che l’attuale tasso di sostituzione di veicoli (5% in Italia) è compatibile con la stima di auto elettriche circolanti al 2030. Quello che deve cambiare, dunque, non è il ritmo di rinnovo del parco auto, quanto più le scelte dei consumatori: la quota di auto elettriche sul totale di nuove immatricolazioni dovrebbe passare, in Italia, da 0,1% nel 2016 a 48% nel 2030.
Impatto su consumi e profilo di carico
Nonostante questa crescita, l’aumento dei consumi di energia elettrica al 2030 è stimato in un intervallo compreso tra 5 e 16 TWh, ovvero fino ad un massimo del 5% dei consumi del 2016, spalmato nell’arco di dieci anni.
L’impatto sul profilo di carico e su distribuzione e intensità dei picchi di domanda sarà condizionata dal comportamento del consumatore. L’analisi di Terna assume che il sistema di ricarica prevalente sarà del tipo wall-boxes su scala residenziale, configurazione che determinerebbe un aumento del carico fino a 1,1 GW, presumibilmente nelle ore serali. Sistemi di ricarica intelligenti potrebbero peraltro differire il prelievo dalla rete nelle ore notturne, durante le quali l’effetto sul carico di punta sarebbe limitato.
Come per tutte le innovazioni destinate a stravolgere paradigmi consolidati, anche l’affermazione della mobilità elettrica richiederà un approccio di sistema in grado di rendere l’alternativa vantaggiosamente fruibile. A questo riguardo si può ricordare quanto è successo un secolo fa per l’elettrificazione delle ferrovie: si è rapidamente passati dal carbone all’elettricità grazie a uno sforzo condiviso per la realizzazione di un’infrastruttura adeguata. Per le automobili il problema è certamente più complesso, ma le sfide tecnologiche sono il motore del progresso.
* Veicoli elettrici plug-in (Plug-in Hybrid Electric Vehicles, PHEV) e veicoli elettrici a batteria (Battery Electric Vehicles, BEV). Non sono invece considerati i veicoli elettrici ibridi (Hybrid Electric Vehicles, HEV) “tradizionali”, privi della possibilità di ricarica della batteria attraverso collegamento alla rete.