Non si arresta l’emergenza idrica che ha interessato l’Italia da nord a sud durante il 2017. Pioggia e neve non sono bastati per far tornare gli invasi naturali e artificiali ai livelli precedenti la grande siccità dell’anno passato. La situazione è più drammatica nelle regioni del sud, dove le precipitazioni risultano inferiori del 45% rispetto alla media del periodo. Le conseguenze di questa situazione, in termini sia economici sia ambientali, si faranno sentire nei mesi a venire. Dal momento che gran parte degli invasi sono a riempimento pluriennale, la crisi in corso sta pregiudicando la disponibilità di risorse idriche anche per i prossimi anni.
Queste le conclusioni dell’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) espresse nella riunione tra l’associazione e i principali consorzi irrigui italiani, tenutasi a Bologna la scorsa settimana. Per affrontare questa situazione di “siccità diffusa”, l’ANBI evidenzia la necessità di una strategia nazionale pianificata e dotata di obiettivi programmatici, ed esorta l’organizzazione immediata di tavoli di concertazione tra le parti interessate e l’avvio dei cantieri per i nuovi bacini.
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