Agostino Re Rebaudengo, torinese, classe 1959, laurea in Economia e specializzazione all’Harvard Business School di Boston, ha fondato nel 1995 Asja Ambiente Italia, di cui è tuttora presidente e azionista.
Produce energia da fonti rinnovabili. In virtù di questa esperienza è presidente di Elettricità Futura, la principale associazione delle imprese che operano nel settore elettrico italiano e che fa parte di Confindustria.
Dottor Re Rebaudengo, stiamo andando troppo infretta con la transizione energetica?
«Direi di no. Siamo agli ultimi posti nel campionato europeo delle rinnovabili. La necessità di accelerare l’abbiamo stabilita in Europa con il RePowerEu che alza i target rinnovabili al 2030. I1 Governo italiano ha avviato diverse ondate di semplificazioni, dimostrando la volontà di cambiare passo. Ma per farlo davvero serve che Stato e imprese lavorino insieme per eliminare le barriere burocratiche alla transizione energetica».
L’elettrificazione delle auto rischia di trovarci impreparati nel 2035?
«E un rischio che non possiamo correre. Per accelerare la mobilità elettrica bisogna ingranare la marcia: sia facendo crescere l’elettricità rinnovabile sia spingendo la riconversione di competenze e processi industriali. Molte industrie investono già nell’elettrico. Ma c’è bisogno di segnali univoci da parte della politica e di una governance istituzionale forte nel gestire la rivoluzione della mobilità con i giusti provvedimenti».
Che fare per non perdere le opportunità del Pnrr?
«Favorire la sinergia tra pubblico e privato. Soltanto così le risorse si trasformeranno in investimenti produttivi, dando slancio allo sviluppo di filiere industriali nazionali. Quando Stato e imprese intraprendono una direzione comune, i vantaggi sono per l’intero sistema-Paese».
Come vede posizionato il Piemonte sulla transizione energetica?
«C’è un tessuto produttivo che potrebbe beneficiare delle nuove opportunità per tagliare bollette ed emissioni offerte dall’autoconsumo, dalla microcogenerazione e dalle comunità energetiche. Dovrà accelerare la transizione perché è l’Italia a doverlo fare. Ed è a livello regionale che si suddivide l’obiettivo rinnovabili. Entro dicembre anche il Piemonte dovrà definire le aree idonee a ospitare i nuovi impianti rinnovabili, in quantità sufficiente a garantire il rispetto del target».
In che modo, come Elettricità Futura, intendete accompagnare le aziende?
«L’associazione lavora per essere in costante dialogo con le istituzioni: un confronto in cui restituiamo la direzione di sviluppo delle imprese, affinché la loro visione trovi corrispondenza in politiche capaci di consentire nuovi investimenti».
Bisognerebbe innovare di più nel settore elettrico?
«L’innovazione non è mai abbastanza. Chi smette di innovarsi ha già perso. Il settore elettrico è stato un apripista nell’innovazione per la decarbonizzazione. Già adesso, e ancor di più in futuro, farà da traino per gli altri settori. Pensiamo alla mobilità o all’elettrificazione dei consumi domestici. Le nostre reti sono già tra le più evolute al mondo. Gli operatori, anche attraverso la digitalizzazione, continuano a investire per rendere le nostre infrastrutture di rete sempre più resilienti e pronte ad accogliere la crescita delle rinnovabili».
Molti lamentano una fragile politica industriale nel nostro Paese.
«L’energia è un caposaldo della politica industriale del Paese, anche in termini di sicurezza nazionale. La
decennale mancanza di una programmazione orientata a guadagnare indipendenza dalle importazioni sta
mostrando le sue più dure conseguenze. La strategia energetica di una nazione è prima di tutto un Piano di sviluppo industriale. Senza un suo aggiornamento rispetto ai nuovi obiettivi europei e ai cambiamenti geopolitici, è chiaro che il settore ne risenta. L’energia è tornata in cima all’agenda di Governo. Le scelte prese ora forgeranno il futuro dell’Italia nei prossimi vent’anni. E una straordinaria opportunità di rilancio».
Cittadini e imprese, negli ultimi mesi, sono assaltati dai call center che propongono soluzioni per l’energia. C’è insofferenza. Un autogoal?
«Le campagne marketing delle aziende serie sono una opportunità per gli utenti. In un momento così difficile, è un bene conoscere le strade per ridurre i costi delle bollette».
Questo articolo, a firma di Francesco Antonioli, è stato pubblicato su Green & Blue il 23 giugno 2022.